Rivoluzione digitale: solo un’app non ci salverà

Sempre più spesso si sente parlare di rivoluzione digitale, anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Arriva? Non arriva? E se arriva, quando arriva? Ma soprattutto, come sarà? Siamo davvero certi che introdurre nuovi strumenti farà scattare in automatico la tanto attesa rivoluzione? Noi crediamo di no. Ci sa tanto che un computer più potente o un software favoloso, da soli, non basteranno.

Ma andiamo con calma.

La rivoluzione degli Artigeni

Lunedì scorso siamo stati invitati alla presentazione di “SEI UN GENIO! La rivoluzione degli Artigeni, artigiani e lavoratori della idee geniali”, ultimo libro di Giampaolo Colletti.

Nel libro, Giampaolo racconta le storie di tutti quei lavoratori che con la rete hanno dato sostanza aquelle che lui definisce “idee WOW“. Si tratta di idee il cui attore co-protagonista è il web, quello straordinario ecosistema che ha permesso a tante persone di lanciarsi a livello imprenditoriale o correggere una strada professionale poco appagante.

Tra le storie raccontate molte vengono dalla fervente community dei Wwworkers, di cui fa parte anche Comuni-Chiamo. Nonostante l’unicità di ognuna di queste storie, c’è un elemento che le accomuna tutte: la rete come leva per la nascita di nuove relazioni professionali e personali.

In questo senso, il digitale non sostituisce la realtà fisica, ma la rende possibile. La rete permette la creazione di relazioni che superano i limiti geografici, culturali e generazionali. Inoltre, può favorire l’incontro fisico tra persone che diversamente non si sarebbero mai conosciute e, probabilmente, non avrebbero costruito sinergie. A dire il vero, è proprio quello che è successo con Giampaolo durante questa presentazione! 🙂

Un’idea ormai scontata e banale? Tutt’altro, e la nostra esperienza lo dimostra.

La tecnologia non basta. Cosa ci serve per una (vera) rivoluzione digitale di qualità?

Per Comuni-Chiamo disporre di un prodotto tecnicamente all’avanguardia e perfettamente funzionante è fondamentale ma non sufficiente. I nostri strumenti devono poter essere usati dal maggior numero di persone possibili. Persone che hanno da 0 a 90 anni. Persone con un’esperienza e un rapporto molto differente con la tecnologia, per le quali la dimensione “umana” è altrettanto necessaria.

Nel nostro team infatti abbiamo figure dedicate al supporto clienti pronte a rispondere a cittadini e operatori comunali per piccole e grandi difficoltà quotidiane con il desiderio però di avvicinare al digitale anche chi per età sembra doverne essere escluso a priori.

Dedicarsi al supporto clienti, in questo settore, va quindi al di là del supporto all’uso di un software, per sconfinare nel tentativo di restituire fiducia a chi negli anni ha dovuto far fronte a scelte imposte, scelte che hanno cambiato il proprio modo di lavorare senza però essere stati accompagnati e formati adeguatamente.

In Comuni-Chiamo offrire supporto significa allora ribaltare anche vecchie consuetudini:

  • risposte entro poche ore (minuiti, se possibile), non dopo settimane
  • risposte chiare e comprensibili, non farcite di burocratichese da interpretare
  • apertura al dialogo e al confronto, non alzata di barriere, perché le prime persone che aiutano a migliorare un prodotto sono proprio quelle che lo usano ogni giorno

È così chiaro, quindi, che nella Pubblica Amministrazione rivoluzione digitale è sinonimo di rivoluzione culturale, solo se si capirà questo allora riusciremo a cogliere le enormi potenzialità del web.

Diversamente cambierà tutto per non cambiare niente. Anche con in mano qualche App in più.