5 modi in cui abbiamo portato innovazione nei Comuni
Il 2017 ci ha insegnato tanto riguardo i Comuni e l’innovazione. Durante l’anno abbiamo cercato di condividere idee, approcci e provocazioni per stimolare i Comuni a fare di più, meglio e in modo più consapevole. Speriamo che il nostro messaggio arrivi soprattutto a quegli Enti locali che ancora guardano al cambiamento (digitale e non) con diffidenza.
Riassumiamo qui alcune di queste idee – un po’ per ringraziare il 2017 (in ritardo), un po’ per fare il punto prima di partire alla grande nel 2018. Insomma, ecco qui alcuni suggerimenti utili per portare un po’ d’innovazione nei Comuni di tutta Italia!
Il potenziale interno
Per prima cosa abbiamo parlato dell’importanza del potenziale insito in ogni organizzazione. Si tratta di un insieme di risorse che comprendono capacità non ancora sfruttate, entusiasmo, voglia di imparare e di mettersi in gioco e curiosità. Questo potenziale appartiene tanto ai singoli quanto ai gruppi di lavoro più o meno ampi. Per crescere come organizzazione e poter sfruttare tali risorse è importante permettere a persone e gruppi di esprimersi liberamente.
Giovani cittadini/e
Il potenziale, però, non è solo interno. Abbiamo dedicato un articolo anche all’enorme risorsa rappresentata dai giovani (o futuri) cittadini. Se ignorate, crescendo queste persone rischiano di percepire l’Amministrazione locale come qualcosa di freddo e lontano. Coinvolgere le loro energie e il loro entusiasmo è fondamentale per aumentare la possibilità che scelgano di prendere parte al bene comune.
Le realtà esterne al Comune
Il potenziale esterno ad un ente comunale è fatto anche delle risorse di singoli cittadini, comitati, associazioni, scuole ecc. potrebbero dare. Saper coinvolgere attori diversi, tenerli aggiornati e motivati, metterli in relazione sono abilità che il Comune dovrebbe coltivare. Servirà ad andare oltre i propri limiti e poter instaurare relazioni virtuose e orientate al benessere di tutti.
Fare squadra
L’Italia, si sa, è fatta anche e soprattutto di centinaia di Comuni di piccole dimensioni (talvolta piccolissime! – che corrono il rischio di rimanere schiacciati dalla grandezza di certi obiettivi. In questi casi, l’obiettivo dovrebbe essere fare rete, cioè condividere risorse, esperienze e competenze per raggiungere obiettivi più ambiziosi e sostegno durante il percorso.
L’importanza dei feedback
Infine, abbiamo suggerito che i cambiamenti significativi dovrebbero essere scorporati in obiettivi più piccoli e raggiungibili. In questo modo è possibile trasformare un fallimento completo in una preziosa esperienza da tenere presente per il passo successivo. Quest’agilità, ovviamente, è supportata dalla centralità di feedback continui.
Siamo i primi ad essere genuinamente felici ogni volta che vediamo una situazione che “funziona” davvero bene. Il nostro obiettivo è impegnarci nel diffondere sempre di più queste buone pratiche, parlandone ma soprattutto mettendole in pratica ogni giorno.
Speriamo che il 2018 sarà un anno di condivisione virtuosa e di una positiva influenza reciproca verso la qualità dei servizi e delle relazioni, dell’efficienza dei processi e della soddisfazione di cittadini e funzionari. Nel nostro piccolo faremo il massimo per renderlo possibile. 🙂