I Comuni italiani più tecnologici: la classifica 2017

Pochi giorni fa è stato pubblicato ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da Forum PA che fotografa il livello di smartness delle città italiane. La relazione stila una classifica dei 106 capoluoghi che stanno percorrendo, più o meno velocemente, la strada per diventare ecosistemi inclusivi, vicini alle esigenze dei cittadini e con livelli elevati di qualità di vita.

A uno sguardo veloce, poco sembra cambiato dagli anni passati: Milano al primo posto, Bologna al secondo, poi Firenze e così via. In realtà, c’è stata una piccola grande rivoluzione che nel breve periodo potrebbe minare proprio la posizione di Milano, in vetta da 4 anni.

ICity rate 2017: nuovi parametri di valutazione

Il rapporto 2017 è stato infatti redatto su nuovi parametri di valutazione che si allineano agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di

un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU […] che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi.

La “lotta” per diventare il Comune più tecnologico si è quindi trasformata in quella per essere il più sostenibile. Certo è che, ormai, pensare alle città di domani come “semplici” Comuni tecnologici è a dir poco riduttivo riduttivo.

L’ICity Rate 2017 abbraccia finalmente una visione più olistica di ciò che vuol dire progresso in città, considerando la tecnologia solo un elemento abilitante al raggiungimento di tanti e ambiziosi altri scopi. Non ci piace vantarci, ma ehi… è la nostra stessa visione!

Per elaborare il rapporto 2017 sono state prese in considerazioni 15 dimensioni di sostenibilità:

  • Governance e partecipazione
  • Legalità e sicurezza
  • Ricerca e innovazione
  • Trasformazione digitale
  • Cultura e turismo
  • Occupazione
  • Crescita economica
  • Mobilità sostenibile
  • Povertà
  • Istruzione
  • Qualità dell’acqua e dell’aria
  • Energia
  • Verde urbano
  • Suolo e territorio
  • Rifiuti

Queste dimensioni si articolano in ben 113 indicatori. Su questi si è giocata e si giocherà tutta la partita.

Grafico: confronto per dimensione di analisi e tipologia di città

Milano, Bologna, Firenze: lotta all’ultimo punto

Tale cambiamento ha fatto sì che nel 2017 la competizione tra Milano e Bologna si sia risolta solo all’ultimo punto. Se lo scorso anno il capoluogo lombardo staccava di 50 punti quello emiliano, la distanza ora si è ridotta a solo 2 punti. Firenze resta ben salda al terzo posto.

  1. Milano: 599,1
  2. Bologna: 597,4
  3. Firenze: 571,1

Milano ha ancora i massimi punteggi per l’innovazione sociale, la progettazione innovativa per lo sviluppo urbano e l’amministrazione condivisa. In questo senso è una città emblema delle smart city come vero Comune tecnologico, ma si trova in fondo alla classifica per altre dimensioni importanti:

  • consumo di suolo: 97° posto
  • qualità dell’aria: 98° posto
  • gestione dei rifiuti: 52° posto
  • legalità e sicurezza: 83° posto

A onor del vero, queste posizioni non sono tanto differenti da quelle ottenute, sugli stessi aspetti, da altre città metropolitane. Stranisce però il fatto che in passato questi parametri, così incisivi sulla qualità della vita, non siano mai stati presi in considerazione.

Grafico: le tre città sul podio a confronto

Passando al capoluogo emiliano, Bologna si trova al vertice della classifica nei settori “Energia” e “Governance e partecipazione”, mentre è al secondo posto in “Trasformazione digitale” e “Occupazione”. Questi secondi posti hanno inciso proprio su quei due punti di distanza da Milano nel rating generale.

Infine c’è Firenze, che torna in terza posizione – dopo la quarta del 2016 – arrivando prima per le politiche attuate per la promozione del turismo sostenibile. Queste includono nuovi posti di lavoro, promozione di cultura e prodotti locali.

Alla pari di Milano, Bologna risente ancora di politiche poco efficaci sulla riduzione della vulnerabilità territoriale, mentre Firenze è debole in “Qualità dell’acqua e dell’aria”, consumo di suolo e legalità.

Che dire, quindi: a ottobre 2017, Milano, Bologna e Firenze sono le città che meglio rispondono alle grandi sfide dello sviluppo globale. In modo differente, ciascuna a seconda delle necessità del proprio territorio. In un futuro prossimo, con questi nuovi parametri di valutazione, qualcosa cambierà. Forse. O forse no. Ai posteri l’ardua sentenza! 🙂