Comuni-Chiamo, non solo gestione delle segnalazioni

Oltre 3.500 persone tra operatori, amministratori e dirigenti lavorano quotidianamente con Comuni-Chiamo all’interno degli enti locali. Fino a oggi, la nostra piattaforma ha permesso la gestione di più di 101.500 segnalazioni. Insomma, ad oggi sono ben 90 i Comuni italiani che ci hanno scelto. In questa lista c’è molta varietà: dai 300 abitanti di Seborga fino ai 200.000 di Parma e Trieste, passando per Comuni che di abitanti ne hanno 50-60.000 come Faenza e Rho. Gli enti, ovviamente, differiscono tra loro anche per molti altri fattori, come la distribuzione territoriale e la situazione economica.
Questi possono sembrare “solo numeri”, ma per noi sono fonte di soddisfazione. Ci piace pensare di aver realizzato un servizio che innesca un circolo virtuoso in cui tutti finiscono per prendersi cura del bene comune. Tutta questa fiducia ci fa pensare di essere sulla strada giusta. Da una parte testimonia la versatilità e l’adattabilità della nostra piattaforma. Dall’altra ci aiuta a capire meglio quali siano le effettive esigenze di realtà così diverse tra loro e di quali strumenti potrebbero aver bisogno per svolgere sempre meglio il proprio lavoro. Oltre che rendere i propri cittadini più soddisfatti, che lo dico a fare.
Grazie anche alle interviste raccolte nel nostro ebook “Innovare i Comuni italiani”, ci siamo resi conto che Comuni-Chiamo non viene usato esclusivamente con gli scopi per cui è nato, ma per tanti altri. Per alcuni enti, infatti, gestione delle segnalazioni, miglioramento dei processi interni di lavoro e della comunicazione con la cittadinanza sembrano essere solo l’inizio.
Non solo gestione delle segnalazioni
Sei anni fa Comuni-Chiamo è nato come gestionale per semplificare e organizzare la raccolta di segnalazioni che i cittadini potevano inviare al proprio Comune in autonomia, da app o web. Questo facilita agli uffici comunali il processo di risoluzione dei problemi e la comunicazione con il cittadino.
Questa “funzione base” ovviamente è rispettata da tutti i Comuni. Come ci mostra la storia di Colorno (PR), Comuni-Chiamo è uno strumento utile anche per evitare che i cittadini segnalino i problemi ssu Facebook. In tale contesto, creato per altri scopi, le segnalazioni a lungo andare si perdono tra la miriade di post, messaggi e commenti.
Altri Comuni italiani che hanno scelto Comuni-Chiamo, però, usano la nostra piattaforma in modo veramente creativo:
- Scandicci (FI), come ci ha raccontato il Vicesindaco Andrea Giorgi, l’ha usata nell’ambito del progetto “Superiamole!”. Il Comune ha chiesto ai cittadini usare Comuni-Chiamo per segnalare tutte le barriere architettoniche presenti in città per organizzare un piano di rimozione progressiva e rendere la città sempre più accessibile.
- Locate di Triulzi (MI), invece, ha usato Comuni-Chiamo per la campagna “Cestini-amo!”. L’Amministrazione ha chiesto ai cittadini di indicare su Comuni-Chiamo i punti in cui desideravano venissero introdotti 40 nuovi cestini dei rifiuti. Per poi, ovviamente, introdurli.
- Cornate d’Adda (MB) infine, ha adottato Comuni-Chiamo come strumento utile all’interno del piano anticorruzione. Gli operatori comunali possono segnalare a chi di competenza comportamenti inadeguati all’interno della Pubblica Amministrazione, sempre in maniera anonima.
Un clic per comunicare con la cittadinanza
Comuni-Chiamo oggi vuol dire anche comunicazione in tempo reale con i propri cittadini. Gli strumenti sono molti: notifiche su smartphone, mappe tematiche geolocalizzate, informazioni utili sul Comune e tanto altro.
Già tanti dei Comuni che ci hanno scelto hanno iniziato ad usare queste recenti funzionalità. L’obiettivo è dare continuità a una strategia di comunicazione iniziata con canali tradizionali e social network.
- Trieste, per esempio, con l’app Comuni-Chiamo invia ai cittadini tutte le comunicazioni categorizzate con hashtag #AvvisoTS e #AllertaMeteoTs. La piattaforma, quindi, è diventata un ulteriore canale per fare sì che tutti vengano a conoscenza di informazioni importanti e urgenti.
- Noceto (PR), invece, ha usato l’uso dell’app Comuni-Chiamo per la diffusione capillare degli eventi sul territorio attraverso notifiche su smartphone, in un’ottica di maggior coinvolgimento della popolazione nella partecipazione attiva alla vita della propria comunità.