Scandicci città accessibile: via le barriere architettoniche

Il Comune di Scandicci (FI) ha adottato Comuni-Chiamo nel novembre 2014. Oltre a raccogliere e gestire segnalazioni ha usato la piattaforma per sviluppare “Superiamole!” un progetto nato per mappare ed eliminare le barriere architettoniche presenti in città. Il tutto con la collaborazione della cittadinanza, ovviamente!

Il Vicesindaco Andrea Giorgi ci ha raccontato il progetto.

L’idea di “Superiamole!”

Vicesindaco, com’è nato Superiamole?

Il nostro territorio è da sempre particolarmente sensibile al tema dell’accessibilità. Questo grazie anche ad associazioni e centri di ricerca che si occupano di disabilità – uno per tutti, la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi, proprio a Scandicci. La giunta comunale ha voluto caratterizzare la sua legislatura proprio per lo sforzo nel rendere di Scandicci una città davvero accessibile a chiunque. Non mi riferisco solo ai disabili, ma anche ad anziani, bambini e genitori che devono poter passeggiare tranquillamente con i passeggini.

Le barriere architettoniche sono di diversi tipi e sono limite per tutti.

La scelta di Comuni-Chiamo

Scandicci ha adottato da poco Comuni-Chiamo. Come mai avete deciso di usarlo in questo progetto?

Ci è sembrato da subito lo strumento adatto a coinvolgere tutta la cittadinanza – singoli e associazioni – in “Superiamole!”. Credo sia dovuto alla facilità e precisione con cui chiunque può segnalare un ostacolo grazie al sistema di geolocalizzazione automatico. Inoltre si possono allegare immagini e scrivere commenti, tutte cose molto utili in questo caso!

Qual è il percorso per segnalare una barriera architettonica?

Dopo essersi iscritti a Comuni-Chiamo, è sufficiente entrare nella pagina del Comune, scegliere la categoria “Marciapiede” e la sottocategoria “Barriera architettonica”. Occorre poi selezionare la posizione dell’ostacolo sulla mappa e, se lo si desidera, caricare una fotografia e aggiungere una descrizione.

Sviluppo e obiettivi di “Superiamole!”

Affinché le segnalazioni dei cittadini non rimangano solo tali, come avete pensato lo sviluppo del progetto per arrivare all’eliminazione della barriere?

Il progetto è stato suddiviso in tre diverse fasi. La prima fase, durata sei mesi, è stata quella di mappatura del territorio attraverso la raccolta delle segnalazioni. Ora siamo entrati nella seconda fase, che durerà fino a fine dicembre. Abbiamo costituito gruppi tecnici per svolgere un’analisi approfondita delle barriere architettoniche segnalate, individuare e progettare le soluzioni per eliminarle. Da gennaio, invece, inizierà il processo di rimozione e adeguamento vero e proprio.

Quante barriere architettoniche sono state segnalate fino ad oggi e come state gestendo queste segnalazioni?

Ad oggi sono arrivate 83 segnalazioni. Abbiamo deciso che, nel portale, le lasceremo tutte categorizzate come segnalazioni “nuove” fino a quando, una ad una, non saranno realmente prese in carico e risolte. Vogliamo che i nostri cittadini si rendano conto del progressivo processo di rimozione, della “liberazione” del territorio dagli ostacoli.

E noi, cosa abbiamo imparato dalla testimonianza di Scandicci?

La sinergia tra Comuni-Chiamo e il Comune di Scandicci dimostra che gli strumenti di lavoro giusti insieme alle persone giuste fanno nascere forme di collaborazione inaspettate che permettono di ottenere importanti benefici per tutta la collettività.

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